Carissime Signore in Circolo,
proprio voi che allegramente circolate spero apprezzerete l’altro argomento del quale vi parlerò da questi schermi, e cioè viaggi, vacanze, weekend fuori porta e fughe dalla città che dir si vogliano.
Viaggiare è un modo di conoscere se stessi e chi viaggia con noi, ci apre la mente e ci rende migliori e come reagiamo agli imprevisti e alle probabilità che accadono racconta qualcosa di noi al mondo.
Non serve attraversare gli oceani, basta prendere la bicicletta e seguire la riva del fiume che attraversa la città, è comunque un viaggio, abbiamo cambiato il nostro orizzonte e ci siamo mossi.
L’importante è sapersi scegliere le vacanze più adatte, quelle cucite su misura per noi quelle che ci fanno stare bene, ci fanno riprendere da lunghe fatiche e ci insegnano qualcosa di nuovo!
Se ci pensate attendiamo le vacanze tutto un anno, ci investiamo tempo e sogni, sperando che quella manciata di giorni riscattino mesi di fatica. Ben venga quindi chi adora la classica stessa spiaggia stesso mare dove tornare tutte le estati, altrettanto bene per chi predilige cambiare ogni anno meta e vedere nuovi orizzonti.
Personalmente ho avuto modo di riflettere moltissimo sull’argomento vacanziero leggendo un libro delizioso “io viaggio da sola” di Maria Petrosino ed. Einaudi, un libro dove l’autrice racconta cosa significhi per lei viaggiare, come si prepara, come viaggia, come si comporta quando è in giro, le persone che incontra, cosa succede quando le capita di viaggiare con altre persone. a me ha fatto venire una voglia pazzesca di buttare due cose in un trolley e via, andare, o meglio, circolare, circolare! Leggetelo, non resterete deluse. Poi mi saprete dire se ha insegnato qualcosa anche a voi.
Torniamo quindi alle vacanze, pensavo di elencare qui le mie vacanze o meglio i tipi di vacanza che piacciono a me, le sensazioni che mi arrivano, e anche quelli che non mi piacciono, perché non sono di mio gradimento.
La vacanza al mare: è la vacanza per definizione, quella lunga, quella che aspettiamo con ansia tutto l’anno, quella dove tutto deve essere per forza perfetto perché ci deve ripagare da un anno di fatiche. io prediligo solitamente il bungalow nel campeggio, direttamente sul mare o nelle immediate vicinanze, dove ci si muove soprattutto a piedi e l’auto viene abbandonata al suo destino. Le dimensioni contenute dell’alloggio favoriscono la vita all’aria aperta, meglio se all’ombra degli alberi, l’abbigliamento si semplifica all’estremo, i tempi si dilatano, gli orari dei pasti vengono stravolti e quando ci si siede a tavola è perché la mandria dei figli a un punto della giornata arriva a reclamare cibo, tanto e sùbito, prima di ripartire per chissà che orizzonte. Gli adulti dal canto loro ne farebbero volentieri a meno, paghi di un bicchiere di vino e un aperitivo al tramonto. Chiacchiere infinite e pigre sotto l’ombrellone per le donne, tornei improbabili di bocce e biglie tra padri e figli che puntualmente attaccano briga facendo seriamente riflettere su quali siano gli adolescenti e quali no. Ingrediente fondamentale per questo genere di vacanza, il mare, che deve essere bello, pulito e invitante. un sogno per tutto l’anno da rendere vero per quindici fuggevoli giorni…
Il ponte lungo in montagna Dico ponte lungo perché è quello che solitamente ritaglio per una scappata in montagna, essendo diversi anni che non facciamo vacanze lunghe in montagna. Eppure com’è blu il cielo in montagna quando è bello, non lo è da nessun’altra parte. far correre gli occhi su quella gamma di verdi è una gioia per la mente e per il cuore. Montagna vuol dire passeggiate nei sentieri o nei boschi, vuol dire fatica e sudore ma anche soddisfazione per la meta raggiunta, aria pulita sulla faccia e ritmi da rispettare, assaggi golosi di cibi antichi, ricordi che affiorano all’improvviso: montagna sono i ricordi dei nonni le vacanze con loro, montagna per me è l’Alto Adige, quella terra a cui appartengo per un pezzo e dove ogni anno devo, e voglio ritornare per rigenerarmi. Montagna è però spesso, soprattutto nel mese di Agosto, la pioggia. tanta. Troppa. il resto d’Italia suda sulle spiagge mangiando gelati e noi siamo qui a sguazzare nel fango e scaldarci con la grappa. Per cui sapete che c’è? l’anno prossimo vacanze al mare, e in montagna ci andiamo a fare un ponte lungo.
Città europea o città d’arte in Italia sarebbe la mia vacanza preferita, anche se la lettrice attenta avrà già capito che le mie cose preferite sono davvero infinite. insomma appena possibile una bella vacanza in una città me la sparo volentieri. Viaggio solitamente con mio marito, compagno ideale per il semplice motivo che fidandosi ciecamente della mia organizzazione mi lascia completa gestione delle sue giornate certo di vedere cose interessanti e soprattutto mangiare sempre ottimamente. Devo ancora mettere a punto con precisione a parte di contenimento dei costi ma del resto non possiamo pretendere la perfezione…
La parola d’ordine in questo genere di viaggio è camminare, da quando esistono misuratori di passi e chilometri riusciamo sempre a stupirci di quanto scarpiniamo ogni giorno. d’altronde è l’unico modo per riuscire a vedere bene un posto, capirne l’atmosfera, saggiarne gli abitanti. Non ci facciamo mancare nulla, musei, chiese, piazze pittoresche, stradine caratteristiche, per non parlare di ristoranti rinomati e specialità gastronomiche. cerchiamo sempre di vedere i luoghi come abitanti del posto, spesso queste trasferte sono anche occasione per incontrare amici o conoscenti che vi transitano per caso o vi abitano e scoprire con loro la nuova località.
La vacanza di lavoro o per motivi sportivi con l’arrivo dell’estate spuntano come funghi anche tutta una serie di iniziative travestite da convention aziendale, ritiri sportivi, tornei e manifestazione culturali o musicale alle quali si è in qualche modo costretti a partecipare nostro malgrado. qui aiuta molto essere persone socievoli e cordiali per cui queste sono splendide occasione per conoscere meglio i nostri compagni di avventura, siano essi colleghi o genitori della squadra di calcio del figlio. solitamente ci si lascia con il magone riproponendosi di vederci prestissimo salvo poi ritrovarsi l’anno successivo senza che mai ci sia stata un’occasione di incontro.
Il villaggio turistico quando ero giovane andava per la maggiore per cui anche io ci ho tentato un paio di volte recandomi presso alcune note strutture molto rinomate, però non ho mai saputo apprezzare quella vicinanza forzata con estranei che devono a tutti i costi diventare amici per la pelle nel lampo di una settimana per poi sparire per sempre, quell’idea di divertimento da inseguire con la ricerca forsennata di intrattenimento e sport e attività e cose da fare… no, non fanno per me. non so se usano ancora oggi.
Il viaggione all’estero a causa di una certa qual atavica pigrizia unita a una cronica mancanza di fondi adeguati, il viaggione itinerante dove spostarsi ogni giorno nel paese più o meno esotico non ha mai incontrato del tutto il mio favore e fino ad ora non ho avuto modo di farne quindi dichiaro apertamente che parlo assolutamente a sproposito. Però mi immagino la sbatta di arrivare con lo zainone sulle spalle e cercare dove dormire, e dove mangiare, la lingua che magari non riesco a capire o a farmi capire, magari anche qualche inconveniente, grazie non importa, fa niente, vado al mare che preferisco. eppure con il ferreo proposito di superare questo pregiudizio proprio quest’anno ci siamo decisi e sarà viaggione di famiglia negli USA, solo noi tre girovagando tra California e città dell’Est con tappa finale New York. E? naturalmente un dettaglio insignificante il fatto che il viaggio viene casualmente fatto proprio quest’anno quando il figlio 17enne si è sufficientemente impratichito della lingua da riuscire a cavarsela per procurare cubo e alloggio agli anziani genitori. ne vedremo delle belle e se mi seguirete in queste pagine cercherò di raccontarvele tutte!
alla prossima! Si viaggiare….
Cristina Voltolini Chix