Esiste un modo di dire che ultimamente ricorre molto spesso nelle conversazioni: rete, o meglio, facciamo rete. Cosa vuole dire esattamente? Che messaggio trasmette?
Abbiamo sentito parlare di rete tra genitori e, se qualcuno di voi ha provato a partecipare a quei malefici gruppi di WhatsApp della scuola, sa che più che di rete si tratta di associazione a delinquere atta a scandire le ore della giornata con un’infinita serie di buongiorno, grazie, buon appetito, buon pomeriggio quando non si limita al dileggio della classe insegnante tutta e dei ragazzi in difficoltà.
Si sente dire rete di solidarietà e poi “Paolino vieni via da lì che è pieno di immigrati”.
Come avrete capito questo termine non ci piace per niente.
Ci fa venire in mente le calze a rete che, se non stai attenta alla dimensione e della rete e della gamba, possono trasformarsi nel rivestimento dell’arrosto.
Ci fa pensare ad una rete da pesca e, citando una nostra cara amica: “sotto l’acqua morta ci stanno i pesci vivi”, ovvero quando getti la rete, anche in condizioni tranquille, non sai mai cosa potrei pescare e spesso le sorprese non sono piacevoli.
Ci evoca una recinzione, del filo spinato, tutto ciò che isola, o tiene fuori qualcuno oppure, peggio ancora, tiene dentro qualcun altro.
La rete del letto, ve la ricordate? Antenata delle doghe che appena facevi uno starnuto facevi dei salti che neanche al circo Togni.
Rete come Web la temutissima ragnatela informatica dei social e dei blog, spauracchio dei benpensanti.
Ecco perché non vi parleremo mai di fare rete tra donne.
Vi parleremo di condivisione, di complicità, di amicizia, di sostegno, di ironia e autoironia. Vi parleremo dello stare insieme, dell’incontrarsi, qualche volta dello scontrarsi, ma sempre nell’ottica di darsi una mano a vicenda.
Per questo motivo le Signore hanno deciso di uscire e dopo il primo evento ne seguiranno tanti altri, per la gioia di stare insieme e di conoscersi meglio.
Ma, e c’è sempre un ma, citando un famoso film: Signore, benvenute al Circolo. Prima regola delle Uscite delle Signore: non parlate mai delle Uscite delle Signore. Seconda regola delle Uscite delle Signore: non dovete parlare mai delle Uscite delle Signore.
in metro’ mi chiedono
ho sempre odiato quando mi appellavano così , ma con quel tono …. che interpretavo come etichetta appiccicata della
nulla facente che si annoia , quando è con le amiche il pettegolezzo scemo era l’unico argomento…i mariti, il vestito orribile dell’amica che non c’era e dei fatti del marito che pascolava altrove
Credo di non aver mai avuto quel fisic-durol, ma anche se supero e supero i sessanta all’accenno di lasciarmi il posto rispondo subito