Nel mese dedicato alle arti non poteva certo mancare un aperitivo con artista.
La coraggiosa che ha accettato la nostra ingombrante (per via delle bottiglie di prosecco) presenza è la scultrice Simona Ripamonti.
La prima cosa che ci ha incuriosito di Simona è l’incongruenza tra il suo lavoro e la sua passione. Infatti il primo titolo pensato per questo articolo è stato “Anche i commercialisti hanno un’anima”. Tutto questo fino a che non siamo riuscite a conoscerla e a scoprire chi sia davvero.
Simona è una donna che ha avuto il coraggio di trasformare le sue fatiche e le sue emozioni, non sempre positive, in qualcosa di bello come le sue opere d’arte e forte come i materiali che utilizza.
Quello che ci ha colpite fin dal primo incontro è la particolare “firma” di Simona che dona alle proprie opere un’ombra. Ombra che diventa anima, che arricchisce l’opera stessa e ne lascia il segno.
Anche lei è cosi: osservandola in modo superficiale si potrebbe pensare che sia solida e forse un po’ fredda, come il marmo; se però si guarda bene e si arriva a vedere la sua ombra, la sua anima, il segno che lascia dopo averla conosciuta, allora si scopre una donna che non ha paura delle proprie emozioni ma le vive fino in fondo, anche quando fanno male.
Un’opera che ci piace particolarmente,
anche se non abbiamo ancora avuto la fortuna di osservarla dal vivo, è “Il cammino della vita”. È stata esposta sia presso la sede dell’Ordine Dottori Commercialisti di Monza e Brianza che presso Palazzo Terragni a Lissone ma speriamo ci possa essere al più presto un’altra occasione per vederla. Racconta la vita attraverso le scarpe che rappresentano il percorso di crescita di ognuno di noi. Non a caso nei paesi anglosassoni per indicare empatia, il “mettersi nei panni di qualcuno” usano dire “in his shoes”, perché sono proprio le scarpe, le impronte che lasciamo, che parlano di noi e del nostro cammino. E il cammino di Simona è costante, le sue creazioni sono sempre più complesse e affascinanti.
Le sue opere più recenti parlano di musica e osservandole sembra quasi di sentire la dolce armonia che racchiudono benché siano state ispirate da eventi non esattamente felici.
Questo ci piace di Simona: la sua capacità di trasformare le cose. Lei non plasma solo la pietra ma anche se stessa e trasforma le proprie esperienze più dure regalando agli altri sensazioni incredibilmente positive.
Grazie Simona per averci ospitato.