Cade il primo giorno di primavera, non a caso, la Giornata mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco nel 1999. Nello stesso giorno ricorre il compleanno di una delle più grandi poetesse italiane.
“Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.”
Così scrisse Alda Merini per celebrare il suo compleanno.
Per questi motivi il mese di marzo è dedicato a un’arte che ci regala emozioni profonde: la poesia e la nostra Signora del mese è quella ‘piccola ape furibonda’: Alda.
Ci piace chiamarla per nome, così come facevano tutti quanti hanno avuto la fortuna di incontrarla sui Navigli o al Chimera.
Ancora una volta abbiamo scelto una donna complicata, con una vita difficile e dura che, nonostante tutto, ha trovato la sua forza nella poesia.
Una donna appassionata e passionale, affascinata e affascinante, che ha riconosciuto il bello anche nei momenti più difficili. Della sua esperienza in manicomio scriveva con ironia:
“Ero matta in mezzo ai matti.
I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti.
Sono nate lì le mie più belle amicizie.
I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!”
La verità è che l’abbiamo scelta perché noi ci sentiamo esattamente Quelle come lei…
“Quelle come me regalano sogni,
anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…”