Interviste in circolo

Claudia Molteni Ryan

Per la nostra prima intervista importante abbiamo importunato una scrittrice che ci regala emozioni e che spesso parla di donne nonché una cara amica: Claudia Ryan.

Scrittrice, giornalista, insegnante di storia dell’arte, Claudia Molteni Ryan. Ha curato una monografia su Alessandro Mazzucotelli per la rivista “Il ferro battuto” edita da Di Baio e ha pubblicato il libro “L’atto del vedere” (Come leggere un’opera d’arte) con Zanichelli. 
Nel novembre 2010 ha pubblicato “Giro di boa” con Edizioni Si, uscito nel gennaio 2015 in edizione ebook. 
Nel luglio 2012 è uscito il suo romanzo storico “Virginia”, Leone Editore, che ha vinto un Premio per la Miglior Biografia al Concorso Letterario Villa Selmi, un Premio Speciale Giuria Critici al Concorso Nazionale Un libro amico per l’inverno, un Premio Speciale Golden Selection al Concorso Internazionale Città di Cattolica e si è classificato quinto al Premio Internazionale Arti Letterarie Thesaurus. 
Nel 2013 ha scritto 16 lezioni CLIL di storia dell’arte in inglese per le scuole superiori per l’editore Giunti.
Nel maggio 2014 è uscito il suo ultimo romanzo storico, “Il fuoco nelle tenebre”, che ha vinto il Premio della Critica al Premio Letterario Internazionale Montefiore 2014 ed ha ricevuto una Menzione d’onore al Concorso Letterario World Literary Prize.
 Nel maggio 2016 e uscito il suo ultimo romanzo “Hana la Yazida – L’inferno è sulla Terra” (San Paolo Editore).
 Ama scrivere, l’arte, ballare, andare in bicicletta, camminare in montagna e lungo l’oceano, dipingere e pensa di avere sposato un uomo meraviglioso.  https://www.claudiaryan.net

Intervista in Circolo

1) Cosa ti evoca la parola Signora?
Per deformazione professionale la prima cosa che mi è balzata in mente quando ho letto la domanda è stata: “la Signora di Monza”, la Monaca di Monza Virginia, al secolo Marianna de Leyva. Forse perché scritta con la S maiuscola, o forse perché proprio in questi giorni stavo lavorando al romanzo “Virginia” in quanto è appena uscito in versione ebook.
Poi però “Signora” mi rimanda al rispetto, all’eleganza: essere una signora significa essere autorevole, sapendo esaltare la propria femminilità, evitando la volgarità, significa essere stimata per quello che si è.

2) …e la parola Circolo?
Circolo mi rimanda a qualcosa di leggermente démodé ma di grande fascino, forse perché la mente vola al Circolo Pickwick o ai circoli delle signore che si trovavano a bere il tè e a chiacchierare di tante cose.
Circolo ovviamente indica qualcosa di rotondo, e come tale ne deriva un’idea di fluidità, di scambio: le Tre Grazie spesso sono rappresentate in circolo, collegate una all’altra con le braccia, e a volte alludono alla liberalità, cioè alla capacità di donare generosamente la cultura; essendo in circolo è una cultura che doni e che ricevi.

3) Il tuo segreto per affrontare i momenti difficili?
La bellezza. La bellezza è un balsamo per l’anima, consola. Può essere l’arte, un paesaggio…
Poi la potenza della natura, l’energia che ti dona. Mai sottovalutare i benefici di una passeggiata in montagna o seguendo la costa del mare, ma anche semplicemente lungo l’Adda, nel silenzio, ascoltando i suoni della natura stessa. Aiuta a riordinare le idee ma nel contempo la natura, come dicevo, ti regala energie che ti sostengono e ti ricaricano. Non è mai tempo perso.
Poi ci sono piccoli gesti quotidiani, come prendersi cura di se stesse o accendere in casa una candela, che dona magia… io quando scrivo tengo sempre una candela accesa accanto a me, anche di giorno.
Ovviamente per affrontare i momenti difficili ci vuole innanzitutto determinazione.

4) Che cosa ti piace condividere con le amiche?
Tempo, confidenze, risate, pianti… Purtroppo non c’è mai abbastanza tempo e i rapporti sono sacrificati. Il lavoro, la famiglia, gli impegni non permettono di condividere il tempo che si vorrebbe. Ma quando si è amici, amiche, lo si “sente”, lo si è anche quando non ci si vede.

5)Il nostro motto è: “Se non lo sai… te lo diciamo noi”, raccontaci una cosa che sai solo tu e che vuoi condividere con tutte le signore in circolo.
Domanda impegnativa. Quello che so solo io sono pensieri e sentimenti profondi di me stessa, così personali che ovviamente non voglio condividere. Per il resto, ahimè, non sono la tenutaria di conoscenze esclusive.
Vi posso parlare però di un argomento che ritengo molto affascinante ed è la base del libro che sto scrivendo ora: quello che è chiamato l’Arazzo di Bayeux. Si trova nella città da cui prende il nome, in Normandia. In realtà non è un arazzo ma un ricamo, un’opera imponente lunga 70 metri e alta 50 centimetri realizzata nel XI secolo, che racconta la storia relativa a Guglielmo il Conquistatore e la sua conquista dell’Inghilterra. Scena dopo scena, in modo incredibilmente suggestivo ed espressivo, con dettagli straordinari, il ricamo ci rivela i fatti che hanno portato alla battaglia finale e al trionfo del duca normanno. Un’opera grandiosa che suggerisco di andare a vedere.
L’Arazzo di Bayeux è leitmotiv del romanzo che sto scrivendo: una doppia storia che si sviluppa nel XI secolo in Normandia e a Canterbury.

Grazie Claudia

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2 Comments

  1. dopo aver letto l’intervista ho comprato il tuo libro ”Virginia”. È così avvincente che mi sono dovuta imporre di smettere di leggere, perché non finisca… Me lo voglio gustare. Bravissima! Poi leggerò anche gli altri.
    Laura

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