Pochi giorni fa abbiamo incontrato un’artista, una donna, meravigliosamente non convenzionale. Una donna che affronta la vita iniziando da dietro, che da davanti son capaci tutti.
“Non so perché ma tutti i miei disegni iniziano dal culo” ci ha detto mostrandoci, quasi con indifferenza, delle splendide tavole sulle quali troneggiavano incantevoli disegni a matita di nudi femminili che ci hanno lasciate senza fiato. Donne formose e allo stesso tempo elastiche e leggere, quasi a dare l’impressione di librarsi nell’aria. Donne senza falsi pudori, senza vergogna, belle e lievi nei loro corpi rotondi.
Donne che non hanno paura a mostrarsi esattamente come sono: chiuse nei loro spazi ma aperte ai loro sogni.
Questo ci ha insegnato Micaela durante la nostra incredibile chiacchierata che ha spaziato dalla fisica quantistica alla filosofia orientale, divagando sulle complesse relazioni genitori e figli e sul modo migliore di preparare un cocktail.
Ci ha spiegato di avere scoperto una densità nella superficialità: noi siamo superficie ma possiamo diventare straordinariamente solidi se abbiamo la fortuna di percepire tutti gli strati che sono nascosti sotto di noi.
Parlando delle sue opere non abbiamo la competenza necessaria per coglierne le origini nel magma primordiale. Possiamo però affermare che nel suo lavoro “im-materiali” Micaela abbia colto l’essenza della leggerezza.
Una serie di cerchi sospesi tra due cavi a rappresentare i pensieri, ogni pensiero ha una suggestione di base che lo rende una lettera singola e, a seconda di come si voglia combinare queste lettere, andranno a comporre un concetto più complesso. Ognuna delle nostre vite è una composizione di pensieri, a noi la scelta se combinarli per vivere col sorriso o per portarci dei pesi sulle spalle.
Una delle ultime fatiche di Micaela è il progetto ISI-64. Un progetto che parla della percezione del divino e di concetti esoterici ma che prende a cuore una realtà concreta e drammaticamente forte: la disseminazione nel nulla. La storia di giovani donne rapite che, dopo essere state seviziate e uccise, vengono depredate dei loro organi, venduti al mercato nero, fatte a pezzi e disperse nel deserto.
Le nostre parole non possono però essere sufficienti per descrivere la bellezza di Micaela Tornaghi: una donna esplosiva e sensibile, profonda e un po’ pazza, creativa e razionale.
Una donna poliedrica, che cambia a seconda del lato da dove la si guarda.
Per saperne di più su Micaela Tornaghi leggete la nostra intervista.