Una sera tra amiche e un bicchiere di vino sono gli ingredienti sufficienti per scatenare dissertazioni filosofiche degne dei maggiori pensatori.
Ed ecco che ci si trova ad analizzare, con quella profondità che solo il nettare di Bacco può donare, le diverse aspirazioni e modalità che hanno uomini e donne nell’affrontare quella meravigliosa fase della vita che è la bella età. Ops! Volevamo dire mezza età.
Il tutto si può sintetizzare in una piccola perla di saggezza: “Invecchiando gli uomini diventano pesanti e le donne diventano leggere”.
L’eterna contrapposizione tra il positivo e il negativo, il bene il male, l’essere e il non essere.
Questa considerazione è frutto di una attenta analisi sociologica dei nostri coetanei. Ricordiamoci sempre che noi siamo una generazione di passaggio per quanto riguarda l’evoluzione di genere. Siamo quelli del cambiamento e dell’emancipazione femminile, soprattutto nei rapporti di coppia. Peccato che il nostro approccio sia stato unilaterale. Infatti, benché molti uomini abbiano sostenuto e supportato questo passaggio, sappiamo bene che la società non lo ha fatto.
Ecco quindi che i nostri maschietti, stanchi di una vita tesa a dimostrare la loro supremazia sociale, arrivano a questa età con il desiderio di tirare i remi in barca e godersi con lentezza e placida serenità la vecchiaia: hanno speso tutto nella battaglia ineluttabile del “ce l’ho più lungo io” e non hanno più voglia di mettersi in gioco. Quella che abbiamo chiamato pesantezza è in realtà il desiderio di non essere. Di ritirarsi in buon ordine dalla competizione e godersi il riposo della maturità.
Al contrario noi donne, stanche di una vita che ci ha obbligate a recitare il ruolo della perfezione e della impeccabilità, sempre alla rincorsa e sempre a dover dimostrare qualcosa, arriviamo a questa età con una terribile voglia di riscatto. Ed allora, a dispetto della menopausa che tende ad appesantirci, si scatena la ricerca della leggerezza, ovvero l’essere.
Essere noi stesse, essere affrancate dai giudizi e dai pregiudizi, essere indulgenti con i nostri sbagli, essere aperte a sperimentare nuove esperienze, essere libere dai sensi di colpa. Essere felici.
Non che non lo siamo mai state ma la vera felicità si raggiunge solo quando si eliminano tutte le sovrastrutture e noi siamo state educate a riempirci di orpelli inutili. Che poi non è che vadano proprio tutti eliminati: gioielli, scarpe, borse e accessori possono continuare a fare parte della nostra vita senza che ci facciano mai sentire troppo pesanti.
Non è un caso che tante donne riescano a coronare i propri sogni solo dopo una certa età: la leggerezza a cui tendiamo è quella che ci permette di volare in alto e che ci aiuta a realizzare i nostri desideri e questo perchè è qualcosa di veramente maturo e concreto.
Quindi, care Signore, quando voi sarete pronte ad uscire alla (ri)scoperta del mondo e il vostro compagno si trascinerà stancamente verso la porta per accompagnarvi obtorto collo, non pensate alla soppressione ma, semplicemente, lasciatelo a casa ed uscite con le amiche.
Lui si godrà la sua partita di cricket o di badminton o di carling o anche il campionato di scopone scientifico condominiale mentre voi avrete la possibilità di fare un altro passo verso la rivelazione della leggerezza.
“Il faut être léger comme l’oiseau, et non comme la plume…”
“Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma…”
Paul Valery