A distanza di 4 mesi dal mio ultimo “racconto di viaggio” vorrei condivdere con voi altri magici e indelebili momenti e sensazioni che mi hanno accompagnato nei numerosi viaggi di questo incredibile lavoro che accettai il settembre scorso. Sono trascorsi 6 mesi da quando presi questa importante decisione e sono ancora entusiasta e soddisfatta di come abbia potuto gestire questo ménage fatto di viaggi settimanali, un nuovo lavoro tutto da svolgere in una lingua diversa dalla mia, una vita casalinga da gestire a distanza con due figli usciti da poco dall’adolescenza, e per finire weekends che sembrano interminabili per tutto quello che c’è da gestire quando si rientra a casa.
Ma noi DONNE siamo capaci di tirare fuori risorse incredibilmente inesaurabili, e dicendola in inglese: “we have guts”! Che tradotto in Italiano, con un espressione un po’ volgare, “abbiamo le palle”!
In questo momento sono per la seconda volta in volo per Shanghai ed ho il tempo di raccontarvi e mostrarvi alcune immagini delle ultime affascinanti città nelle quali ho avuto la possibilità di soggiornare.
Frugando nei ricordi la prima città che mi ha lasciata estasiata è senz’altro Mosca. Credo che come me anche altre persone della mia età, al nominare di quella città, viene in mente una Russia completamente legata al dominio politico comunista del passato e alla Guerra Fredda. Reminescenze del passato che in questa città difficilmente oggi si possono trovare. Mosca è una città forse anche troppo capitalista, molto ricca ed in forte espansione, il cui centro è caratterizzato da vie ampie ed eleganti, con palazzi storici in perfetto ordine e con una pulizia invidiabile
Devo ammettere che visitare Mosca la settimana subito dopo Capodanno è stata una gran fortuna perché ho avuto l´occasione di vedere la città ancora con gli allestimenti natalizi e delle luminarie spettacolari che anche Londra e Parigi potrebbero invidiare! La piazza Rossa con la famosa chiesa “gioiello” di San Basilio lascia senza fiato. Grazie a Luca, il mio amico e collega italiano che mi ha fatto da cicerone (lui vive a due passi dalla Piazza Rossa), ho appreso molto riguardo agli stili di vita dei russi e ho potuto apprezzare i piatti tipici che vi garantisco assolutamente saporiti e di ottimo gusto: la zuppa a base di barbabietole Borsch servita con panna acida e i ravioli di salmone e carne chiamati Vareniki. A Mosca ci devo ritornare ad aprile e mi fermerò nel weekend per visitarla meglio.
Un’altra città completamente nuova per me è stata Helsinky. Non è una città particolarmente storica o con monumenti e costruzioni sbalorditive, ma ciò che colpisce sono imodelli di stili di vita e di gusto per il Design, amore per la natura e rispetto del prossimo, tipico di queste città del nord eco-chic. La settimana in cui ho soggiornato a Helsinky si svolgeva il Festival delle luci: LUX. Come tutte le città del nord durante il mese di gennaio le ore di luce sono ridotte al minimo pertanto “la luce” per questi popoli nordici è fondamentale. In un percorso notturno cittadino, fatto di tappe ben definite, è possible ammirare installazioni luminose artistiche e di design fatte con materiali di riciclo. Ho avuto la fortuna di ammirare queste opere moderne inconsuete con un’amica finlandese di vecchia data che mi ha aiutata a comprenderle meglio.
A ridosso di Natale ho visitato anche Bruxelles. La piazza principale, …., è decisamente una delle più belle d’Europa. Con le luminarie e i mercatini di Natale acquista un fascino davvero maggiore rispetto agli altri periodi dell’anno. Le sere antecedenti il Natale in questa piazza si svolge lo spettacolo di Musica e Luci. Al ritmo di musica classica come il Bolero di Ravél le luci comiciano a danzare tutto intorno proiettando gli spettatori in un mondo fantastico! I vicoletti del centro storico sono ricchi di negozi che vendono cioccolato artigianale e waffles, così come pub e ristorantini tipici dove gustare i piatti tipici.
Vi sto raccontando di città che fanno venire i brividi di freddo per quanto sono al nord, ma per fortuna ho avuto modo di spostarmi anche un po’ più a sud del continente europeo.
Per concludere questo mio secondo racconto vi parlo di Madrid, la città più grande della Spagna dopo Barcellona. Io a Madrid ci ero giá stata per turismo ed ho sempre portato nel cuore la solarità e l’accoglienza del popolo madrileno. Tornarci in inverno, durante alcune giornate di pioggia (la pioggia a questa latitudine è più unica che rara, in media a Madrid ci sono 16 giorni di pioggia durante la stagione invernale) mi ha fatto comprendere ancora di più quanta vitalità c’è negli abitanti di questa città, che non si fanno scoraggiare da qualche goccia di pioggia e si riversano nelle strade del centro dopo il lavoro per gustare un buon bicchiere di Cava (tipico vino bianco simile al nostro Prosecco) e qualche Tapas prima di rientrare a casa.
Al Mercado di San Miguel c’è sempre una gran vita! I colori brillanti del cibo da strada e i profumi speziati inebriano i sensi ed è quasi impossibile non fermarsi mezz’ora a fare un aperitivo prima di andare a cena.
La Plaza del Sol è un punto d’incontro importante, molto ampia e spaziosa, ma io preferisco di gran lunga la Plaza Mayor, molto piú accogliente a parer mio perché i palazzi circostanti la rendono davvero uno scrigno impreziosito dagli affreschi alle pareti delle residenze nobiliari costruite nel XV secolo.Anche a Madrid tornerò e mi fermerò qualche giorno in più.
A parte Shanghai, dove oggi mi sto recando, di cui vi ho raccontato la scorsa volta, vi parlerò prossimamente di Parigi (città che conosco molto bene) e Vienna. Come sempre con l’orgoglio di una “Signora in Circolo” con la valigia sempre pronta per partire.
Per il momento è tutto, alla prossima!
Daniela Graziano